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Il Blog sulle lingue di Abbey School

Attraverso gli occhi di un linguista: esplorare le differenze culturali attraverso il linguaggio

Hai mai pensato che imparare una lingua sia molto più di memorizzare vocaboli o studiare la grammatica? Ogni lingua è come una finestra aperta su un modo diverso di vedere il mondo. In questo articolo ti porto con me in un piccolo viaggio tra parole, espressioni e abitudini linguistiche che raccontano le culture da cui provengono. Spoiler: potresti iniziare a guardare il tuo modo di parlare con occhi diversi!

1. Le parole che non esistono (ma che dicono tutto)

Ti è mai capitato di trovare una parola in un’altra lingua che descrive perfettamente un’emozione o una situazione, ma che nella tua lingua non esiste? Ecco, questo è uno degli aspetti più affascinanti del linguaggio: certe culture sentono il bisogno di dare un nome a sensazioni specifiche che altrove passano inosservate.

Prendiamo ad esempio il termine giapponese wabi-sabi, che indica la bellezza dell’imperfezione e delle cose transitorie. O il tedesco Fernweh, quella nostalgia per luoghi in cui non sei mai stato. O ancora, il portoghese brasiliano cafuné, che descrive il gesto dolce di passare le dita tra i capelli di una persona amata.

Dietro queste parole si nasconde un intero universo culturale. Ci parlano di ciò che conta per una comunità, di cosa viene valorizzato, e persino del modo in cui si vive il tempo o le relazioni.

2. La grammatica dice chi sei

La grammatica non è solo una serie di regole noiose da imparare: è anche uno specchio della cultura. In alcune lingue, ad esempio, il rispetto verso l’interlocutore è incorporato nel sistema linguistico. Il coreano e il giapponese hanno livelli diversi di formalità che cambiano a seconda dell’età, del contesto e della relazione tra le persone. Non puoi semplicemente dire “ciao” a tutti.

In spagnolo e in francese, invece, si distingue tra “tu” e “Lei” (o “vous” in francese) per indicare maggiore o minore formalità. E il nostro italiano non è da meno: pensa a quante volte ti chiedi se dare del tu o del Lei!

Anche l’ordine delle parole può raccontarci qualcosa. In molte lingue asiatiche il verbo arriva alla fine della frase, e questo riflette una comunicazione più paziente, più riflessiva. In inglese, invece, tutto è diretto e lineare, proprio come lo stile di comunicazione tipico delle culture anglosassoni.

3. Espressioni idiomatiche: piccole pillole di cultura

Le espressioni idiomatiche sono uno spasso… ma anche una sfida per chi studia una lingua! Eppure, sono un tesoro culturale. Prendi il modo di dire inglese “spill the beans” (rivelare un segreto): letteralmente “rovescia i fagioli”! Oppure il francese “avoir le cafard” (avere lo scarafaggio) per dire che sei giù di morale. In arabo marocchino si dice “عندو الدخان فالعقل”  (ha fumo nel cervello) per indicare qualcuno che ha pensieri confusi.

Queste frasi ci fanno ridere, ma ci dicono anche molto su come una cultura percepisce il mondo. A volte sono legate alla storia, altre a usi e costumi locali. Impararle non è solo divertente, è come ricevere un piccolo pezzo del puzzle culturale.

Conclusione: imparare una lingua è entrare in un nuovo mondo

Insomma, imparare una lingua non significa solo “dire le cose in un altro modo”, ma pensare in modo diverso, sentire in modo diverso, vivere in modo diverso. È come indossare un paio di occhiali nuovi ogni volta che inizi a parlare un’altra lingua.

E se stai studiando una lingua con noi, ricorda: dietro ogni verbo irregolare, dietro ogni nuovo accento, c’è una cultura pronta ad accoglierti e a raccontarti qualcosa di sé. Basta solo volerla ascoltare… Ti va di raccontarci quale espressione o parola straniera ti ha colpito di più? Scrivicelo nei commenti!

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